Sindrome di Burnout

Sindrome di Burnout Genova

Il burnout è una sindrome provocata da un forte esaurimento con riduzione delle capacità personali che può manifestarsi in persone che per professione si prendono cura degli altri. Si tratta di una reazione alla tensione emotiva cronica, determinata dal contatto continuo con altri esseri umani in difficoltà. I soggetti a rischio sono i professionisti delle relazioni d’aiuto: operatori sociali, operatori sanitari in genere, medici, infermieri, psicoterapeuti, insegnanti, poliziotti, etc.

Il fulcro della sindrome è l’abitudine ad una esagerata partecipazione umana e fisica al lavoro, seguita da un forte esaurimento. La persona che ne viene colpita è eccessivamente coinvolta dal punto di vista emotivo nella relazione d’aiuto e tende ad essere troppo disponibile verso gli altri sino a quando, sopraffatta dalle richieste “si esaurisce”. La persona si sente svuotata, sfinita e le manca l’energia per svolgere le sue mansioni. Le sue risorse umane ed empatiche si sono consumate a tal punto da non essere più in grado di aiutare gli altri, non trovando in se stessa la motivazione per svolgere la sua professione come prima. Cerca, quindi, di “sopravvivere” limitando il coinvolgimento emotivo, riducendo il contatto con le persone in difficoltà al minimo indispensabile. Per poter continuare a svolgere il proprio lavoro, si trasforma da operatore empatico a mero esecutore materiale di un compito.

La sindrome di burnout non si presenta da un giorno all’altro, è un percorso a più tappe.

  1. All’inizio la persona si butta nel lavoro con entusiasmo e buona volontà. Le aspettative sono elevate. Gli ideali stimolanti. I rapporti con gli altri sono improntati alla collaborazione e non si preoccupa mai dell’orario. Le difficoltà non le fanno paura, mostra piena disponibilità verso le persone in difficoltà e l’energia sembra inesauribile.
  2. Dopo un tempo più o meno lungo appaiono i primi segni della fatica, l’efficacia si riduce, ogni tanto capitano reazioni irritate verso colleghi e utenti. Inizia a provare disagio sul lavoro.
  3. Successivamente la frustrazione si fa più evidente. La realtà non le piace più, la distanza con l’ideale ricercato aumenta sino ad apparire incolmabile. Gli ostacoli diventano insormontabili. Subentra una sensazione di fallimento e l’autostima crolla. Si presentano i primi dubbi sulle proprie capacità e sul senso di continuare a svolgere quel lavoro. Appaiono i primi sintomi d’ansia e si è sempre più demoralizzati.
  4. Infine, se la crisi non viene affrontata e superata, a poco a poco si cade nell’apatia, nella freddezza emotiva e nel distacco relazionale. L’empatia si esaurisce e i rapporti diventano freddi e impersonali. Si determina il distacco emotivo, perdendo ogni passione verso il lavoro per il quale non si prova più soddisfazione, diventando pesante e privo di significato. Si presentano disturbi psicosomatici. Si cerca di fare il minimo indispensabile, si vive alla giornata, ci si rassegna. Si comincia a pensare di cambiare lavoro, spesso di cambiare vita tout court.

Dr Marino Donà
Psicologo e Psicoterapeuta Genova

Dr Marino Donà
Psicologo e Psicoterapeuta a Genova
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi N. 2147
Laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Genova; Laurea in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (vecchio ordinamento) presso l’Università di Torino; Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale presso l’Istituto Miller

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